Quest’anno l’agricoltura in generale non ha avuto ottime produzioni poiché sono stati davvero molti i danni che il maltempo ha causato in tutta Italia, soprattutto, una di queste, colpita maggiormente, è l’agricoltura vinicola.
L’Emilia-Romagna è la terza regione d’Italia per quantitativi di vini prodotti e nel modenese si conferma una scarsa produzione a causa di carenza di acqua nelle colline.
Da un recente studio pubblicato da Bonvicini ci sono alcuni vini che hanno sofferto in particolar modo a livello di produzione e in particolare prendiamo come riferimento il Lambrusco Grasparossa, con una riduzione di produzione del 30-35%.
Nello specifico, le grandinate hanno duramente colpito gran parte dell’area del Grasparossa (Formigine, Maranello, Spilamberto e alcune frazioni di Castelvetro di Modena) e quello del Lambrusco di Sorbara (Bomporto, Carpi e zone limitrofe), come pure la zona dei bianchi – Pignoletto, Montù e Trebbiano – soprattutto a Castelfranco e a Carpi.
Pensiamo a quali problemi ha già dato il Covid 19 in questi due anni a bottegai, produttori, cantine e molto altro e addizioniamoli ai vari problemi che il cambiamento climatico ci sta chiaramente facendo subire, il risultato è una scarsa produzione in vigna e imbottigliamento.
La materia prima per produrre il Lambrusco che noi tanto amiamo, ha trovato la strada sbarrata da una stagione mutabile e di anno in anno sempre meno prevedibile.
Il periodo ideale per la vendemmia va da Agosto sino a Novembre, tenendo sempre da conto quelle che sono dinamiche diverse per ogni tipologia di vino che si vuole produrre: suolo, uve, clima e molto altro, ma per scegliere quello che oggettivamente dovrebbe essere un periodo perfetto, bisogna fare affidamento alla maturazione dei grappoli con il livello di zucchero e di acidi presenti.
La vendemmia del Lambrusco avviene durante il mese di settembre, quando l’uva raggiunge il giusto equilibrio di acido zuccherino.
Un valore da tenere in considerazione durante la vinificazione del Lambrusco.
Il livello di polifenoli presenti nella buccia degli acini e nei vinaccioli, sostanze responsabili della colorazione.
Una vendemmia eccessivamente tardiva comporterebbe una diminuzione delle sostanze che rendono il Lambrusco di colore rosso intenso.
Per una buona riuscita del Lambrusco è importante che l’uva raccolta non sia bagnata, che la raccolta non venga effettuata nelle ore più calde e che il trasporto dalle vigne alla cantina avvenga nel minor tempo possibile, in modo da evitare lo schiacciamento degli acini che porterebbe a una fermentazione indesiderata.
Detto questo, e fatto un punto chiaro e certo su quali problematiche stia riscontrando il nostro divino Lambrusco, ricordiamoci di quanto sia pregiato il suo profumo, il suo sapore e gli accostamenti culinari facili da trovare.
Si perché oltre ad essere un vino per cui andare orgogliosi, il Lambrusco è un vino versatile, semplice e bevibile in ogni momento tra pasti e aperitivi; riesce a conciliare più persone che vogliamo godersi un momento in relax e in chiacchere.
Il must estivo di questo vino, sono stati gli svariati aperitivi in vigna, che le cantine e i produttori hanno organizzato, facendo conoscere questo elisir di lunga vita anche ai più giovani; una tradizione che vuole essere trasmessa di generazione in generazione.
Bollicine rosse, Parmigiano Reggiano stagionato, Prosciutto di Parma e buona musica.
Questa è stata la nostra Estate 2021 e ora siamo pronti a ritornare all’Autunno e all’inverno con nuove ricette, nuovi prodotti e tante novità per i palati più golosi.