Ci sono cose che non si possono spiegare, ma provo a vedere se voi, con queste parole, potete capirmi…
Non so spiegare perché quando arriva l’Autunno, qualcosa in questa città e in queste campagne si trasforma.
In questo piccolo luogo cambiano i tempi, i colori, le luci e anche il profumo.
Questo luogo incantato si ferma, tutto rallenta e si muta in una diapositiva…
In Autunno succede qualcosa, qualcosa che ci accomuna tutti, qualcosa che ci risveglia, qualcosa che ci fa sognare ad occhi aperti.
In questa stagione tutto muta, tutto si trasforma, tanto da vedere paesaggi che sembrano dipinti dalla mano inconfondibile di Renoir.
La mattina immersi nella foschia, corriamo al lavoro ma tutto sembra così calmo..
La campagna si sveglia immersa nella nebbia, quel velo di nebbia che assomiglia a un lenzuolo che ricopre vecchi mobili antichi in soffitta, il respiro dei caminetti accesi vaga per i sentieri e le strade lasciando un inconfondibile profumo di legna e caldarroste prontamente abbrustolite dalle mani di nonne e madri, nell’attesa che i figli facciano ritorno dalla scuola.
Nelle tavole cambiano i colori delle tovaglie, e la cucina prende vita in modo diverso…
Nelle campagne parmensi, ci sono madri, nonni e zii, romanticamente affezionati e legati alle tradizioni che, con l’Autunno, sembrano sprigionarsi a livelli superiori.
Le strade di paese, immerse nella campagna, diventano luogo mattutino percorso da quelle che noi, in parmigiano, chiamiamo Rezdore, che si affrettano ad andare dal bottegaio di fiducia per acquistare Punte di Parmigiano Reggiano e Prosciutto, con cui poi imbandiranno la tavola, e creeranno meravigliosi piatti.
– Mi può dare due etti di Prosciutto? –
– Tagliato fine mi raccomando, che a mio nipote piace così! –– Vorrei anche una Punta di Parmigiano; che sà, devo farci le polpette per mio genero! –
E in quel momento tutto si crea…
Da quel momento in poi, in chi ama questa stagione, succede che i profumi diventano più forti, l’attesa diventa gioia e i piatti in cucina un simbolo.
La sera, con i caminetti accesi e tutti in tavola, abbiamo creato la miglior foto ricordo negli occhi di tutti grazie proprio a quella Punta di Parmigiano Reggiano, a quel Prosciutto e grazie a quel miele che viene spalmato nelle fette di carré fatte a crostini e da mangiare con un buon formaggio stagionato.
Il nonno che stappa una bottiglia di rosso e taglia il salame scherzando sul fatto che ”il Gino” ha fatto scappare i maiali dalla porcilaia, la mamma che si lamenta con suo figlio dei voti a scuola, mentre, prontamente, la nonna rezdora allunga una fetta di prosciutto al nipote e, viziandolo, lo giustifica… Perché chi ha i nonni lo sa..
Il genero? Beh, lui da bravo goloso, sta mangiando con entusiasmo e l’interazione sociale è concentrata solo tra lui e il piatto di polpette dal profumo di Parmigiano Reggiano.
Tutta la tavola imbandita è l’attimo, l’attimo che crea il ricordo, una polaroid di famiglia al sapore dolce di uno stagionato 24 mesi.
Il mondo in Autunno rallenta e tutti siamo in quel vortice di luci calde e paesaggi che aumentano le nostre endoerfine stimolando di gran lunga il nostro appetito.
Se questa è la polaroid delle campagne, in città la vita contempla l’Autunno come in una pellicola del regista francese Pierre Gaspard-Huit.
Lampioncini accesi adiacenti a borghetti del centro, il fiume riposa tranquillo e le biciclette sfrecciano avvolte dal profumo di caldarroste e cappelletti in brodo da asporto.
Viali alberati dai colori caldi e tappeti di foglie a ricoprire panchine dove due ragazzi al loro primo appuntamento parlano dell’ultimo libro appena letto.
In tutto ciò le Botteghe illuminate dei borghi, quelle botteghe che godono ancora di quelle insegne vecchie e un pò scrostate dal tempo, così romantiche, prendono vita…
Un ritrovo non solo per acquistare i prodotti tipici; le botteghe di Parma lo sanno cosa vuol dire vivere in quel di Parma.
Uscito l’avvocato dal suo studio, passa in bottega sotto casa ad acquistare il cesto confezionato per quella cena…
Si… quella cena con quel cliente un pò particolare…
E passata la soglia è come fosse entrato a casa di un cugino, fratello, zio.
Il clima di famiglia si sente molto nelle nostre botteghe e credetemi se vi dico che quell’avvocato parla con il bottegaio come se si conoscessero da una vita.
L’autunno nelle botteghe di città si colora di momenti intimi e condivisione tra un cappotto di tweed e un bicchiere di un buon vino Lambrusco offerto, mentre il signor ”Carlo” prepara il cesto da confezionare e il signor Stefano saluta l’avvocato ricordandogli che domenica si va allo stadio a tifare Parma.
Insomma, la bottega in Autunno è quel ritrovo dove, tra un salame tagliato obliquo per il più tradizionalista, la Punta di Parmigiano Reggiano per la signora del negozio a fianco e i cesti regalo preparati per i clienti, gli amici si ritrovano per parlare di come è andata la giornata, divertendosi tra i gossip cittadini e degustando un buon bicchiere di lambrusco abbinato a fette dolci di Prosciutto.
L’Autunno, in conclusione, che sia in città o nelle campagne parmensi, vive di quel ticchettio di orologio che accompagna foglia dopo foglia, profumo dopo profumo e noi stessi, in un mondo fatto di cose buone e genuine per cui viviamo.
L’Autunno?
L’Autunno siamo noi.
Copywrite Krizya Sicilia.